Villa La Vescogna

 

    Villa Calchi Marliani, Ghislanzoni, Fossati Bellani, meglio conosciuta come Villa La Vescogna è un antico palazzo del XVII° secolo esempio di residenza di campagna signorile situata in posizione rilevata sull' omonimo poggio nel borgo superiore del paese di Calco nel cuore della Brianza a pochi chilometri dal Lago di Como.   L'origine dello strano nome è sconosciuta, Giovanni Maria Dozio (sacerdote e storico del XIX° secolo) lo dice di origine spagnola, ma da cosa lo deduca non lo specifica. Il nome Vascogna come si trova scritto nei documenti più antichi fa pensare, più che alla Spagna, alla francese Guascogna.
La Vescogna conserva forme semplici e arcigne verso l' esterno che rimandano al suo turbolento passato di castello (XIII° secolo) della nobile famiglia dei Calchi posto sul confine del fiume Adda tra il Ducato di Milano e la Repubblica  di Venezia.

L' impianto planimetrico è articolato in una sorta di H, ottenuta peraltro con ali contrapposte di diversa conformazione e dimensione con la canonica articolazione delle ville barocche verso l' esposizione più favorevole al sole. Sul lato opposto lo schema ad U è appena accennato da una sorta di stretto cortile d' ingresso che manifesta una delle più notevoli singolarità: quella della presenza di forme e moduli di evidente derivazione castellana risalenti al medioevo.

All' interno si distende armoniosamente verso sud con forme tipicamente barocche nei giardini all' italiana a tre ordini di terrazze con rampe, balconi, decorazioni in pietra, siepi di bosso  modellate con arte topiaria e piante di pregio che caratterizzano anche il "Bosco Romantico" creato nel XIX° secolo che si sviluppa sul pendio laterale del poggio. Nella parte più riparata, esposta a mezzogiorno, si trova l' antica limonaia che si affaccia sulla  piscina realizzata alla meta' del XX° secolo, circondata da lussureggianti siepi di ortensia.

(rif."Ville della Brianza-Tomo I°-Rusconi)

               

PANORAMA 1950 CIRCA

La Brianza

 

"I geografi chiamano giustamente l' Italia il giardino d' Europa e non meno giustamente la Lombardia il giardino d' Italia e la bellissima zona collinosa della Brianza il giardino della Lombardia" scriveva da Montevecchia nel 1835 il barone Carl Von Czoernig, alto funzionario asburgico.

"Ed eccoci proprio nella Brianza classica: siamo a Merate. Ecco la torre rotonda ed alta della villa Prinetti: ecco qui ad occidente il curioso piramidale detto di Montevecchia, ecco ad oriente verso l' Adda una fila di poggetti tra cui domina Monte Robbio celebre per i suoi vigneti . . . Che paesaggio interessante: tra i pàmpini dorati delle vite rimesse di nuovo a coltura dopo tanto abbandono, si scorgono grossi borghi come Cernusco, Merate; più in fondo Vimercate e Brivio invisibile, perchè sulla riva dell' Adda; minori luoghi dai nomi pittoreschi i quali ci ricordano cognomi di antiche famiglie milanesi: Calco, Mondonico, Robbiate, Sartirana . . ." scriveva nel 1931 nei suoi "Itinerari Sentimentali" Alex Visconti.

Se la Brianza "Giardino di Lombardia" non c'è quasi più, in molti dei suoi luoghi più caratteristici e nelle sue ville, possiamo ancora incontrare la bellezza e la raffinatezza di quella lontana civiltà del "vivere in villa" e nei suoi parchi e giardini possiamo ancora trovare tracce di quella terra che, unendo l' opera artistica dell' uomo alla bellezza della natura, incantò a lungo letterati, pittori e viaggiatori. " La sensation du beau vous y arrive par bouffée de tous les cotés - La sensazione del bello vi accarezza come spirante da ogni parte" scriveva da Monticello Brianza il grande scrittore e viaggiatore Stendhal nel 1818 in uno dei suoi Diari di Viaggio.   Un ritorno alla vecchia Brianza, quella che, tra il sette e l' ottocento, diceva il Linati, "accolse uno dei panorami d' umanità più intensa, di signorilità più garbata che in Italia si potesse vedere".

(ill."Panorama dal Monte di Brianza")                                   

Il Giardino

Vesca Nascor Mox Vegebo Hic In Vesconia Felix